Il battesimo nello Spirito Santo

“Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti 1:8).

Il battesimo nello Spirito Santo è “un’immersione”nello Spirito Santo (elemento) in cui Gesù (Ministro) è colui che battezza il credente (candidato) – (Matteo 3:11).
E’ un’esperienza indispensabile per l’efficacia della testimonianza cristiana nel mondo (Atti 2:4), ma è anche la porta che ci permette di accedere ai carismi dello Spirito Santo (1 Corinzi 12:11) e ad un “completo” sevizio cristiano.
E’ “pienezza”di vita che fa sperimentare la realtà dell’opera soprannaturale di Dio in noi. Ciò ci fa comprendere che quest’esperienza è interiore, profonda e spirituale.
“Cullarsi” del fatto che esso non sia indispensabile alla salvezza dell’anima, è spesso l’errore che priva i credenti di questo speciale dono che Dio vuole dare a tutti i Suoi figli (Atti 2:39).

1. Per chi è questa esperienza
Il battesimo nello Spirito Santo è per tutti? Si, questo dono di Dio è a disposizione di tutti quelli che lo accettano: “E, dopo questo, avverrà che io spanderò il mio Spirito sopra ogni carne” (Gioele 2:28).
E’ convinzione di alcuni cristiani che il giorno della Pentecoste lo Spirito Santo fu donato alla Chiesa una volta per tutte e che oggi l’esperienza non sia ripetibile. Quando Pietro predicò alle migliaia di giudei accorsi nel luogo dove i 120 erano stati così riempiti, egli disse: “Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà” (Atti 2:38,39).
Gli apostoli non erano affatto soddisfatti che i Samaritani avessero ricevuto la Parola di Dio, perché lo Spirito Santo non era ancora sceso su alcuno di loro (Atti 8:14-16). Quanti cristiani si trovano oggi nelle stesse condizioni! I discepoli che erano a Gerusalemme inviarono loro Pietro e Giovanni i quali pregarono per loro, imposero loro le mani, ed “essi ricevettero lo Spirito Santo” (v.17).
Lo Spirito Santo, ancora oggi, fornisce la forza di testimoniare e vivere una vita vittoriosa in Cristo.
I versi che seguono ci dicono chiaramente che il battesimo nello Spirito Santo deve essere ricevuto al presente, da tutti i figli di Dio: (Atti 2:33; Galati 3:2-14; Atti 8:15-17; 10:47).

2. Come furono preparati i discepoli per la discesa dello Spirito Santo? (Atti 2:16-18)
Il giorno della Pentecoste, Pietro, per spiegare ciò che era avvenuto nell’alto solaio si riferì alla profezia di Gioele (Gioele 2:28-32). Sebbene i circa 120 non sapevano esattamente come lo Spirito Santo sarebbe venuto, essi avevano ricevuto precedenti ammaestramenti su quella gloriosa esperienza.
Nell’Antico Testamento vi sono altre profezie del battesimo nello Spirito Santo. Isaia aveva detto: “Io spanderò delle acque sul suolo assetato, e dei ruscelli sulla terra arida: spanderò il mio Spirito sulla tua progenie, e la mia benedizione sui tuoi rampolli” (Isaia 44:3). Le profezie dell’Antico Testamento erano quelle a cui Gesù si rifece quando parlò della promessa del Padre (Luca 24:49).
I Vangeli narrano come Dio preparò il Suo popolo per la venuta dello Spirito Santo. Una figura importante emerge dalle prime pagine dei quattro evangeli, cioè quella di Giovanni Battista. Alla sua nascita, il padre ebbe la rivelazione che il fanciullo sarebbe stato l’adempimento delle profezie date attraverso i secoli (Isaia 40:3; Malachia 3:1-4-6; Luca 1:76). In appresso, le folle venute da vicino e da lontano si raccolsero nel deserto per ascoltare la sua predicazione e molti, convinti dei loro peccati, fecero pubblica confessione di conversione per servire il Signore, sottomettendosi ad una immersione temporanea nel fiume. Il messaggio di Giovanni Battista era questo: “io vi battezzo con acqua, in vista del ravvedimento; ma colui che viene dietro a me è più forte di me, e io non son degno di portarGli i calzari; Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco” (Matteo 3:11; Marco 1:8; Luca 3:16; Giovanni 1:33).
Gesù rivelò ai Suoi discepoli la venuta dello Spirito Santo (Luca 24:49). Nel suo discorso privato ai discepoli in Giovanni, capitolo 14,15 e 16, sono presenti chiari riferimenti allo Spirito Santo: come Egli avrebbe preso il posto di Gesù, come avrebbe guidato la Chiesa in ogni verità. Era indispensabile perciò che Gesù ascendesse al Padre, perchè così avrebbe potuto inviare lo Spirito Santo (Giovanni 7:37-39).
Il nostro Signore stesso (poco prima di ascendere al cielo) fece della profezia del battista il suo messaggio d’addio ai discepoli, ordinando loro di attendere la “promessa del Padre”, perché, egli disse, “Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo fra non molti giorni” (Atti 1:4-5). Raffiguriamoci il gruppo di coloro che seguirono il nostro Signore sul Monte degli Olivi, 40 giorni dopo la sua Resurrezione. Egli aveva loro date le sue ultime istruzioni, ed ora essi Lo contemplavano... ma le nuvole vennero ed essi non Lo videro più. Si sentirono forse abbattuti, smarriti, abbandonati? No, essi Lo amavano ed avevano cieca fiducia nelle Sue promesse. Egli aveva loro detto: “Attendete il compimento della promessa del Padre”. Essi obbedirono. Ritornarono in Gerusalemme, salirono nella stanza alta e “tutti costoro perseverarono di pari consentimento nella preghiera” (Atti 1:13,14). Senza dubbio durante i dieci giorni che seguirono, molti ostacoli procedenti dalla natura umana furono rivelati e confessati, in maniera che la promessa potesse compiersi.
La promessa del Padre non venne meno, le profezie ispirate dallo Spirito Santo, nell’Antico Testamento, ebbero il loro adempimento. Il giorno della Pentecoste, i Circa 120 credenti che attendevano, furono ripieni dello Spirito Santo. Quello fu un giorno memorabile, negli annali della Chiesa. I credenti che avevano atteso nel cenacolo, ricevettero ciò che Gesù aveva promesso; quella fu un’esperienza che trasformò la loro vita. Non furono più gli stessi. Da quel luogo essi andarono ovunque come torce ardenti per divulgare l’Evangelo.

3. L’adempimento della promessa
Presto al mattino, la promessa si adempì. Era necessario che questo fatto fosse accompagnato da segni divini che provassero, in verità, che ciò procedeva da Dio e non dall’uomo.
La scena è descritta in Atti 2: “Di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia e apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e se ne posò una su ciascuno di loro”.
E parlarono delle lingue straniere che essi stessi non intendevano, ma che furono comprese chiaramente dai visitatori che accorsero. Questo “segno” era stato predetto (Isaia 28:11), era stato promesso (Marco 16:17), ne è fatta menzione (Atti 10:45-46; 19:6).
Queste manifestazioni furono vedute
(Atti 2:33; 8:18); e intese (Atti 2:2-4; 2:11-13; 10:46; 19:6).
Pietro disse: “Gesù... avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite”.
Il Nuovo Testamento rivela che il battesimo nello Spirito Santo è una esperienza definita, personale, di cui è cosciente sia chi la riceve che chi è presente alla sua manifestazione.

4. L’evidenza iniziale Atti 2:1-4
Credere che l’evidenza iniziale del battesimo nello Spirito Santo è il parlare in altre lingue, è la dottrina che contraddistingue i cristiani di denominazione pentecostale. Il battesimo del credente nello Spirito Santo è testimoniato dal segno fisico iniziale del parlare in altre lingue secondo che lo Spirito di Dio da’ d’esprimersi (Atti 2:4).
Come farò a sapere di aver ricevuto il battesimo nello Spirito Santo? Attesero 10 giorni un’esperienza sconosciuta, ma nel giorno della Pentecoste seppero che lo Spirito di Dio era venuto su loro con la Sua potenza. Il fatto stesso che Paolo chiede ai credenti di Efeso: “riceveste lo Spirito Santo quando credeste?” (Atti 19:2), dimostra che questa esperienza è talmente ben definita che chi l’ha fatta lo sa. Quindi il battesimo nello Spirito Santo è caratterizzato da quello che è chiamato “il segno iniziale”, costituito dal parlare miracoloso in una lingua che colui che parla non ha mai studiato.
Il battesimo non consiste nella glossolalia, questa è il segno, l’evidenza. Queste lingue che possono essere angeliche o umane (1 Corinzi 13:1) sono un segno dal greco “semeia”, un segnale, una prova (1 Corinzi 14:21,22).
Le parole saranno suggerite dallo Spirito Santo, e, in ogni caso, coloro che sono battezzati non perderanno mai il controllo di loro stessi: “Gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti” (1 Corinzi 14:32). Normalmente il linguaggio che parleranno non sarà comprensibile dagli altri.
Non bisogna cercare di insegnare agli altri “come si parla in lingue”. Questo tipo di errore non è intenzionale né malizioso, ma è il risultato di uno zelo eccessivo e deve essere temperato (non soffocato) con la guida e l’insegnamento della Parola di Dio.
Attenzione: si può aiutare chi cerca il battesimo nello Spirito Santo pregando semplicemente per lui e non incitando a gridare o a ripetere delle parole o delle frasi preconfezionate: Gesù è Colui che battezza nello Spirito Santo!

Qual è la prova biblica che il parlare in altre lingue è l’evidenza del battesimo nello Spirito Santo?
In ogni episodio, narrato nel libro degli Atti, dove persone furono battezzate nello Spirito Santo, è detto, o chiaramente sottinteso, che coloro che facevano quest’esperienza parlavano in altre lingue.

a. Il giorno della Pentecoste ogni credente che si trovava nell’alto solaio fu ripieno dello Spirito Santo e parlò in altre lingue (Atti 2:1-4).
b. In Samaria Pietro e Giovanni pregarono per i credenti “affinchè ricevessero lo Spirito Santo” (Atti 8:15). Non è detto che coloro i quali furono battezzati, parlarono in altre lingue, però qualcosa immediatamente susseguente alla loro esperienza fu tanto fenomenale e meravigliosa che Simon mago offrì una grande somma di denaro pur di poter fare anch’egli lo stesso (Atti 8:17-19).
c. Dopo la conversione di Saulo da Tarso Dio mandò Anania a pregare per lui affinchè fosse guarito e ripieno dello Spirito Santo (Atti 9:17). Sebbene la Bibbia non dice che in quell’occasione Paolo parlò in altre lingue, più tardi, egli stesso affermerà: “io ringrazio Dio che parlo in altre lingue più di tutti voi” (1 Cor.14:18). E’ logico credere che Paolo cominciò parlare in altre lingue quando fu per la prima volta ripieno dello Spirito Santo.
d. I Gentili della casa di Cornelio a Cesarea furono salvati e battezzati nello Spirito Santo. Pietro, e quelli che erano con lui, come poterono dire che quei Gentili avevano fatto la stessa esperienza dei discepoli nel giorno della Pentecoste? Essi si convinsero “poichè li udivano parlare in altre lingue, e magnificare Iddio” (Atti 10:46). Pietro esponendo alla chiesa di Gerusalemme quello che era avvenuto disse: “Lo Spirito Santo scese su loro, com’era sceso su noi da principio” ( Atti 11:15).
e. La pentecoste di Efeso (Atti 19:1-6). Non solo quando credettero, ma neppure dopo essere stati battezzati nel nome di Gesù ricevettero il battesimo nello Spirito Santo. Ma dopo che Paolo ebbe imposte loro le mani, lo Spirito Santo venne su loro ed essi parlarono nuove lingue e profetizzarono.

5. Lo scopo e i benefici
Il battesimo nello Spirito Santo sortisce effetti salutari in ogni aspetto della vita del credente.
Gesù disse: “Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità” (Giovanni 14:16,17). Quindi, lo Spirito Santo viene per dimorare in noi, ed allora il Battesimo nello Spirito Santo non è un evento passeggero, ma l’inizio di una lunga esperienza, l’inizio di un periodo di grande sviluppo spirituale.
Essere pieni di qualcosa, significa esserne controllati e influenzati (Luca 6:11; Atti 5:17). Questo vale per i nostri sentimenti (invidia, rabbia, bontà), come per la pienezza dello Spirito Santo. Controllati e influenzati, da Lui, potremo manifestare ottime caratteristiche spirituali e quelle qualità morali che appartengono a Dio. Vediamo alcuni effetti potenti dello Spirito Santo nel credente:

Una nuova vita d’adorazione. L’adorazione dovrebbe essere la cosa più naturale per il cuore dell’uomo, ma non è così, perché l’uomo ha talmente preso l’abitudine a camminare lontano da Dio da non riuscire più a capire che cosa sia la vera adorazione (Romani 1:19-21; Giovanni 4:19-24). Ma la difficoltà di adorare Iddio è presente anche nei credenti!
Con il battesimo nello Spirito Santo il credente riceve l’aiuto necessario per pregare e adorare Dio “come si conviene”: “Parimente ancora, lo Spirito sovviene alla nostra debolezza; perché noi non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede Egli stesso per noi con sospiri ineffabili; e Colui che investiga i cuori conosce qual sia il sentimento dello Spirito, perché esso intercede per i santi secondo Iddio” (Romani 8:26-27).
Grande considerazione e attaccamento per la Parola di Dio. Lo Spirito Santo che noi riceviamo è lo Spirito di Dio che ha ispirato gli autori della scrittura (2 Samuele 23:2; 2 Timoteo 3:16,17). Chi, meglio di Lui potrà guidarci a comprendere il pensiero divino? Molti cristiani leggono poco e senza esultanza la Parola di Dio, senza goderne i benefici, perché la comprendono poco o non la comprendono affatto. I credenti battezzati, quindi particolarmente guidati dallo Spirito Santo (Giovanni 16:13), scopriranno le “perle” in essa contenute e saranno perseveranti nel meditarla: “Ed erano perseveranti nell'attendere all'insegnamento degli apostoli” (Atti 2:42). Una Chiesa ripiena dello Spirito Santo è “una Chiesa biblica”, una Chiesa che è profondamente desiderosa di conformare la sua dottrina e la sua condotta all’insegnamento perfetto delle scritture!
La vita ripiena dello Spirito Santo Efesini 5:18-20. Dio vuole che il credente mantenga sempre la pienezza e sottomissione al controllo dello Spirito Santo: “Siate ripieni dello Spirito” (Efesini 5:18). Il verbo greco indica un’azione che continua, e la traduzione potrebbe essere: “Continuate ad esser ripieni dello Spirito”.
Il camminare secondo lo Spirito Galati 5:16. Una volta battezzati nello Spirito Santo, non siamo perfetti, ma il battesimo provvede la potenza e la possibilità per raggiungere nuovi traguardi alla gloria di Dio! “Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito” (Galati 5:25), cioè, ricevendo vita spirituale offriamo e consacriamo di più noi stessi per essere condotti dallo Spirito Santo e usati per la Sua gloria.
I doni dello Spirito 1 Corinzi 12:7-11. Un altro dei grandi benefici che ci vengono dall’essere battezzati nello Spirito Santo è il libero accesso ai doni spirituali. Lo scopo dei doni è quello di dare potenza alla Chiesa, con segni e manifestazioni eccezionali, in modo da rafforzare la comunione dei credenti. Lo Spirito Santo dà queste manifestazioni a chi vuole, fra coloro che sono stati rigenerati e battezzati nello Spirito Santo “… e, avendo Paolo imposto loro le mani, lo Spirito Santo scese su di loro ed essi parlavano in lingue e profetizzavano” (confr. Atti 1:8 con 19:6). I carismi devono essere desiderati e cercati (1 Cor.12:31; 14:1) per l’edificazione comune (1 Cor.12:7; 14:12), per spronare i non credenti che sono presenti nell’assemblea (1 Cor.14:25).
L’evangelizzare Atti 1:8. Il battesimo nello Spirito Santo è un dono che Dio da ai credenti per potenziare e rafforzare, nonché rendere incisiva la loro testimonianza nel mondo.
I discepoli, ricevuta la potenza dall’alto, furono testimoni efficaci in Gerusalemme ed in tutto il mondo. Essi furono descritti come coloro “che hanno messo sossopra il mondo” (Atti 17:6).
“E il Signore aggiungeva alla Chiesa ogni giorno coloro che erano salvati” (Atti 2:47). Se i segni della presenza dello Spirito di Dio nella Chiesa fossero stati soltanto lo studio, la comunione e l’adorazione, questa sarebbe stata una comunità chiusa in se stessa, ma “Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità” (1 Timoteo 2:4).

Conclusione
La Chiesa della Pentecoste era ricca dei doni dello Spirito Santo.
Uomini umili, senza istruzione, poveri, semplici, furono gli strumenti attraverso i quali la predicazione dell’evangelo si sparse fino all’estremità dell’Impero Romano. Tutto questo avvenne unicamente per la potenza dello Spirito Santo. Come abbiamo bisogno di ritornare a quei tempi benedetti per conoscere e sperimentare questa potenza che viene dall’Alto! Una comunità che non gode dei grandi benefici dell’evangelo, non soddisfa.
Una potente effusione dello Spirito Santo è necessità vitale per la Chiesa e per il credente.
Ma se è vero che il fuoco dello Spirito Santo non è più acceso nella Chiesa come nel tempo apostolico, guai a commettere l’errore di credere di poterlo rimpiazzare con le risorse dell’intelligenza umana, o con artefici (fuoco estraneo), scegliendo delle facili scorciatoie, come troppo spesso oggi avviene. Abbiamo bisogno innanzitutto di ravvederci (2 Cronache 7:14), di arrenderci e sottometterci alla Sua Signoria facendo appieno la Sua volontà (Matteo 7:21), di ricercare la potenza liberatrice dello Spirito Santo (Giovanni 8:32; 16:13).
Allora avremo una Chiesa che si avvicina a questo divino ideale: assicurata nella dottrina, ardente nella comunione, autentica nell’adorazione e appassionata nell’evangelizzazione. Voglia il Signore fare della nostra comunità una comunità così.
Abbiamo la promessa: “E avverrà negli ultimi giorni, dice Iddio, che Io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni” (Atti 2:17), facciamola nostra!
Iddio ci ispiri a gridare per un risveglio, un risveglio genuino, un risveglio autentico, un risveglio dello Spirito Santo, un risveglio che ci riporti ai tempi della prima Pentecoste!


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